Invecchiamento della Placenta

invecchiamento della placenta

L’invecchiamento placentare è un fenomeno del tutto normale, se si presenta al termine della gravidanza, mentre richiede urgentemente dei costanti controlli se si evidenza nel corso dell’età gestazionale. 

Per placenta calcificata si intende proprio la presenza di piccole calcificazioni di colore bianco, somiglianti a delle pietre e generate da tre cause principali: 

  • fumo: oltre ad essere una tra le prime cause di aborto spontaneo e di distacco placentare, può causare anche lo stesso invecchiamento
  • diabete gestazionale
  • ipertensione: condizione strettamente connessa alla gestosi, una complicanza molto seria che inizia a svilupparsi dopo la 20°settimana ed è correlata all’aumento della pressione sanguigna.

Placenta invecchiata: sintomi, rischi e rimedi

Il sintomo più evidente è dettato da una scarsa crescita del feto, perfettamente visibile tramite un’attenta ecografia in alta risoluzione. 

Quindi, il bambino una volta nato, presenta unghie più lunghe, pelle desquamata e scarsa presenza di vernice caveosa, ovvero quello strato sottile che lo protegge durante la permanenza nel liquido amniotico. 

Mentre uno dei rischi più gravi e importanti che può provocare questa condizione, consiste nel fatto che il feto non riesce a ricevere la giusta quantità di ossigeno e nutrienti da parte del grembo materno. 

Durante la gravidanza, quindi, l’alimentazione della futura mamma è fondamentale per garantire all’organismo materno e fetale, il giusto apporto di calcio e nutrienti.

Nella maggior parte dei casi, comunque, le complicanze dovute alla calcificazione della placenta sono quasi nulle e non pericolose per il feto.

Importante, però, sarà accorgersene in tempo e mettere subito in pratica i consigli del medico.

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